Una pistola puntata contro il Ministro Brunetta 4


Vignetta Biani su Brunetta

Vignetta Biani su Brunetta

Tanti tanti anni fa esisteva una forza politica chiamata sinistra.

Alla sua guida primeggiavano uomini come Enrico Berlinguer , Alessandro Natta e Giancarlo Pajetta.
Erano condottieri veri, leali sopra le parti, pronti ad ammettere i propri errori attraverso opera di autocritica.Ho conosciuto personaggi dell’ informazione satirica come Giorgio Forattini, che non si tirava indietro quando si trattava di mettere alla gogna esponenti di qualunque fazione compreso lo stesso P.C.I.

Poi venne la volta di uomini che dopo innumerevoli trasformazioni ideologiche succedettero ai loro predecessori riuscendo con abili sortilegi a raggiungere le tanto agognate poltrone del governo (nessuna citazione in qanto li conoscete tutti)

Dopo aver in pochissimi mesi devastato l’economia nazionale, portato il PIL ai minimi storici, determinato la fuga delle migliori menti dal paese, sono stati provvidenzialmente rispediti a casa dal popolo elettore; purtroppo i successori sono riusciti a dare al nostro paese la mazzata finale completando l’opera di annullamento del popolo sovrano, consegnando lo stato alle banche.

La rabbia suscitata per il prematuro spodestamento di Prodi ha innescato numerosi focolai di rappresaglia sfociati fortunatamente in bagni di sangue esclusivamente virtuali.

Vignetta Vauro su Brunetta

Vignetta Vauro su Brunetta

Uno di essi, frutto maturo di quell’odio di classe cieco e fine a se stesso che negli ultimi decenni contraddistingue purtroppo la sinistra italiana, incapace di una reale opposizione, è giunto oggi agli onori delle cronache grazie all’attenzione di qualche attento osservatore.

Si tratta di una vignetta realizzata da un disegnatore chiamato Mauro Biani che ritengo di pessimo gusto e che ha fatto accapponare la pelle di tutte le persone civili di ogni razza e parte politica.

Il disegno in questione ritrae un giovane con pistola alla mano che minaccia “ironicamente”  il Ministro Brunetta.

A dare man forte arriva Vauro Senesi  che rincara la dose con una squallidissima battuta sottointesa riferita all’altezza dell’Onorevole Brunetta.

La rivoluzione si fa con la cultura, l’arte, la filosofia e non con le pistole; Brunetta andrebbe destituito in quanto incapace di svolgere le su funzioni ma non certo con una P38. Personalmente inoltre non sopporto battute su problemi fisici ( statura o deformazioni corporee ) siano esse rivolte ad un avversario politico quanto ad uno sconosciuto.


Cosa ne pensi?

4 commenti su “Una pistola puntata contro il Ministro Brunetta

  • Elena

    Ogni politico deve mettere in conto che ogni cazzata che dice può ritorcersi contro di lui. Non vale, ovviamente, solo per i politici, ma questi ultimi sono solitamente quelli che restano di più sotto i riflettori e non possono permettersi di dire quello che pensano senza riuscire a contenersi. Certo, per chi, come Brunetta, ha trovato un modesto posto di lavoro in un governo in cui forse spicca per intelligenza (e questo non è certo un complimento, visti gli altri elementi) che gli permette di non morire di fame, come invece accade a molti altri meno fortunati, meno viscidi e meno leccaculo, è facile parlare e giudicare. Tanto lui non si troverà mai in mezzo a una strada. Giusto? Che poi non tutti condividano la “violenza” (se così volete chiamarla, moralizzatori senza dignità nè coerenza) dell’autore delle due vignette può anche essere accettato, ma non mi sembra il caso di scomodare Berlinguer. Se un uomo si schiera contro una parte politica, o in particolare un ministro perché ha pronunciato parle inaccettabili per il ministro della PUBBLICA amministrazione e l’innovazione, non è per forza un comunista di vecchia scuola, uno contro lo stato che “sfruttava” Dario Fo e ora spinge i giovani a uccidere. Non è un brigatista e nemmeno un terrorista. E’ semplicemente qualcuno che ha capito la falsità della nostra politica e in particolare del governo scorso e cerca di farlo capire con una vignetta che non deve per forza essere un’opera di Michelangelo per poter esprimere un concetto. Vauro, a proposito, disegnerà anche i soliti due personaggi da vent’anni, ma c’è gente che non si stanca di guardare queste vignette. Perché il vero contenuto sta nelle parole, non nei disegni. E mi stupisco che l’autore di questo articolo, avendolo scritto (se non l’ha dettato), non sappia leggere quello che compare nelle nuvolette. Questa strana forma d’arte si chiama FUMETTO, l’hanno inventata un po’ di tempo fa. L’autore ha fatto in tempo a vedere Franca Rame e Dario Fo sfruttati (devo ancora capirla, questa affermazione), avrà anche avuto tutto il tempo per capire che esiste anche la componente scritta nei fumetti (forse in quelli porno non ci sono ancora arrivati…).
    Elena

  • Adriano Casissa

    Buonasera Elena
    grazie per il commento
    concordo a pieno con la sua visione politica ma continuo a deprecare con tutte le mie forze l’istigazione alla violenza.
    Premetto che non sono assolutamente di destra e mi posso ritenere senza rancori un post comunista.
    Ci sono persone come lei, intelligenti ed equilibrate, perfettamente in grado di attribuire ad una vignetta il suo giusto peso e altre che, accecate da indotti estremismi, possono interpretare determinati messaggi come deliberati inviti all’attacco personale.
    Ho 45 anni e ne avevo 10 quando le BR sparavano a destra e a manca nella mia città.
    Il mio giudizio potrà apparire bigotto e reazionario ma insisto nella convinzione che una pistola puntata è l’ultima delle istruzioni da trasmettere.
    Cordiali saluti adriano casissa

  • Elena

    Mi permetto di rispondere di nuovo, questa volta meno agguerrita di prima. Non era assolutamente mia intenzione difendere un’immagine che rappresenta un qualsiasi tipo di violenza, anzi posso affermare di essere anch’io completamente pacifista in ogni situazione di civiltà. Ma forse è proprio per questo che non considero quella vignetta un pericolo. Non credo che, dico così per esagerare, qualcuno, anche avendone le possibilità, prenda davvero una pistola e la punti contro il ministro Brunetta. Poi ovviamente è anche possibile che io mi sbagli, forse sono ancora un po’ troppo ingenua e ottimista. Appena ho finito di leggere l’articolo mi sono sentita, probabilmente a torto, attaccata non personalmente ma in quanto appartenente a un gruppo che crede ancora che per la nostra politica ci sia una possibilità. E per questo non me la sento di accettare senza dire nulla un discorso che divida la sinistra più di quanto lei stessa non faccia già da sola oggi. Non sono certo io che devo ricordarle quanto la situazione di quest’ultima è andata degenerando negli ultimi decenni. A mio parere, e ci tengo a precisare che mi capita molto spesso di criticare centrosinistra e sinistra, è necessaria l’unione totale. Sono d’accordo con lei, pienamente, nel dire che Berlinguer era una brava persona e che oggi non ne abbiamo nemmeno una paragonabile, ma i bei tempi sono andati e se vogliamo provare ad avvicinarci anche lontanamente alla coerenza e all’integrità di un tempo è necessario non permettere a noi stessi di creare schieramenti che si combattano l’un l’altro. Ma questo è un discorso fin troppo dibattutto nel secolo scorso (Ivan Della Mea conclude una sua canzone “Quand’ riva il cald” dicendo appunto che dare etichette non conviene mia, perché poi chi ci guadagnano sono i padroni, parafrasando per non essere volgari). Adesso sono io, forse, quella un po’ all’antica… ma un po’ di fiducia mi è rimasta. Insomma, non dico che il messaggio della vignetta sia da inserire nei libri di letteratura, ma non mi pare nemmeno che sia questo ciò che abbassa il livello culturale della nostra politica. Io continuo, pur rispettando la sua posizione, a ritenere più pesanti le parole (ormai superate, si spera) del ministro rispetto alla satira, anche se decisamente troppo forte.
    La ringrazio per avermi risposto. E anche per avermi considerato una persona “equilibrata” nonostante le parole (questa volta sono state le mie ad essere troppo forti) di prima. Normalmente, comunque, non parto in quarta a scrivere per poi non rileggere nemmeno.
    Elena

  • Adriano Casissa

    Buongiorno Elena

    Mi scuso per il ritardo con cui pubblico il suo commento ma mi era sfuggito !
    Grazie ancora per queste sue parole che mi hanno fatto riflettere non poco….
    Anche io all’epoca di questo post ero molto arrabbiato con quella sinistra in cui oramai non mi riconoscevo da tempo.
    Sono trascorsi diversi anni da allora e pare che molte cose stiano cambiando.
    E’ arrivato il momento della grande resa dei conti e credo saremo testimoni di una vera rivoluzione.
    Un caro saluto sperando di leggerla ancora.