Alluvione Genova 2011
tra fango reale, virtuale, politico e multimediale


Alluvione Genova

Alluvione Genova

Abito a Genova nel quartiere di Marassi, la zona probabilmente maggiormente danneggiata dall’alluvione e come ho già raccontato nel precedente post non ho subito alcun danno materiale ma soltanto vissuto momenti di immenso terrore per il ritardo con cui ho potuto abbracciare nuovamente moglie e figlio grande, rientrati rispettivamente da lavoro e scuola.

In questi giorni i sentimenti si sono alternati passando dalla paura alla rabbia conditi da quel senso di impotenza che prende tutti noi davanti a fenomeni così grandi.

Durante le rare sortite per procacciare cibo ed aria, ho assistito alla spettacolare “caccia grossa” delle tv nazionali e network vari, veri sciacalli di questa triste vicenda,  i quali hanno confermato la loro approssimativa fame di scoop, elargendo alla popolazione inerme, vergognosi esempi di cannibalismo mediatico, a partire dall’imprecisione nelle descrizione di nomi e luoghi ( un esempio tra tutti il Bisagno diventato Bisanzio ) per arrivare alla vergognosa intervista della Rai al ragazzino orfano di madre da pochi minuti, in piena violazione della Carta di Treviso.

Chiuso in casa, nella speranzosa attesa di sentir pronunciare da qualcuno la liberatoria frase EMERGENZA FINITA ho trascorso ore di riflessione seguendo Radio Babboleo e Primocanale le quali si sono come sempre prodigate in quel discreto e  vitale servizio pubblico che ci ha permesso, momento per momento di modulare le nostre azioni sulla base delle preziose indicazioni date.

Il problema come già accaduto in passato in occasioni simili, è che nessuno ha chiaro chi debba assumersi la responsabilità di annunciare chiusure scolastiche, limitazioni al traffico ed indicazioni comportamentali.

Nessuno di noi ha mai ricevuto un educazione informativa sui vari livelli di gravità del problema e le definizioni ALLERTA 1 ALLERTA 2 sono indicazioni del tutto sconosciute

Come afferma Achille Pennellatore previsore del Centro Meteo Portosole di Sanremo su Il Secolo XIX

«Il sistema dei gradi di allerta 1 e 2 va rivisto e superato. Anche perché non si traduce in regole e comportamenti precisi, preventivi, da far scattare in modo automatico, in tutta la popolazione e non solo tra le autorità e le amministrazioni.Non solo: negli ultimi anni, dopo le alluvioni del 1998 o del 2000, si è abusato del ricorso all’allerta 2, quella massima: veniva lanciata anche per normali perturbazioni atlantiche autunnali o primaverili in avvicinamento al Nord Itali e alla Liguria in particolare. E’ inevitabile che la gente ci abbia quasi fatto il callo, e si sia abituata ad accogliere queste previsioni con scetticismo e noncuranza».

La soluzione, per il previsore di Portosole, è «istituire tre livelli di vigilanza, a cui far corrispondere precisi protocolli, azioni conseguenti da parte di autorità, enti vari, rete della protezione civile, amministrazioni locali e quindi cittadini. Questo per consentire che il livello 3, quello massimo, da usare con estrema parsimonia e in caso di reale pericolo, faccia scattare ferree misure preventive: chiusura delle scuole, divieto del traffico privato nelle città, invito alla poplazione a restare in casa e lontano dai luoghi inondabili, come strade, garage, cantine, gli stessi piani terra delle abitazioni e dei palazzi. Con l’allerta 3, tutti dovranno aver ben chiaro che ci si prepara ad afrontare un evento di eccezionale impatto e pericolosità. Se si fosse adottato questo sistema, forse nello Spezzino e a Genova le conseguenze avrebbero potuto essere minori, soprattutto in termine di vittime».

Nessuno sapeva cosa sarebbe accaduto, cosa fare in simili circostanze e purtroppo ancora oggi non è chiaro chi debba essere il referente unico in questo tipo di circostanze.

Come ovviamente immaginavo, mentre ancora scorreva acqua a fiumi e la paura dilaniava i sensi di noi residenti, un esercito di politici aspiranti Sindaci / Assessori / Lacchè , iniziava la macabra protesta chiedendo a gran voce le dimissioni della giunta Vincenzi, gli stessi che, abbandonate le aule del Senato e salotti decadenti, sono arrivati in quartiere per “contribuire”; plotoni di leader di partito / movimento con giubbino fluorescente e pala nuova di zecca, prontamente immortalati da portaborse tecno attrezzati, anch’essi in tenuta da combattimento.

Questa allegra brigata di rampanti difensori del popolo, normalmente impegnati a smanettare sull’ Ipad tra un aereo ed un convegno, hanno lavorato ( il tempo di 4 foto ) mischiandosi a quella marea di giovani studenti, concittadini anonimi, extracomunitari che hanno spalato per ore e giorni senza fans al seguito, al massimo postando su Facebook un ritratto di gruppo durante la pausa.

A questi ultimi va il mio immenso ringraziamento ed un commmosso tributo, ai veri ANGELI DEL FANGO che non chiedono le dimissioni di nessuno perchè semplicemente sono mossi da tutt’altro spirito.

Grazie a tutti voi da un uomo di 45 anni, talmente impaurito ed indebolito dall’accaduto da non essere neppure in grado di scendere al bar sotto casa per lavare un bicchiere infangato, ma con la forza di mostrare ai propri figli l’esempio di una vera solidarietà civile e sociale.

Il giustizialismo non porta ad alcun risultato costruttivo.

Il mio dissenso nei confronti della Giunta Vincenzi è noto a tutti e questo blog ne è la testimonianza ma tutte le mie denunce si sono sempre basate su fatti concreti e testimonniati, non dalla smania di poter sfruttare una falla di sistema per poter in qualche modo garamtirmi un posto al sole.

La politica non mi attrae anzi ne sono da sempre disgustato, altrimenti avrei seguito le orme di famiglia percorrendo una strada che in qualche modo avrei trovato abbastanza spianata dalle fatiche di mio padre, appartenente a quella generazione di idealisti che di essa non ne ha fatto mestiere.

Sono un manager aziendale e capisco che on è possibile trasferire il perfezionismo sviluppato nel privato all’iterno della cosa pubblica la quale, nel tempo, si sta trasformano in ricettacolo di incompetenza e mala fede.

Proprio per questo rimango fuori dai giochi e dico no a tutti i tentativi di malsana strumentalizzazione perpetrati da chi cerca ogni occasione per trovare un posto al sole ed una fottuta sedia su cui posare un culo che difficilmente troverebbe posto dalle nostre parti dove occorre necessariamente saper fare qualcosa di reale.

Nel mio immaginario socio politico, la giunta Vincenzi si dovrebbe casomai dimettere per l’incapacità amministrativa dimostrata da tutto il suo entourage del cui operato lei, spesso, non è neppure a conoscenza e non per non aver chiuso le scuole, azione che per legge spetta al Prefetto.

Con la presente chiedo quindi a tutti gli sciacalli di contro regime di evitarmi il fastidioso invito a prendere parte ad azioni di detronizzazione di quella povera donna che a parer mio è semplicemente schiava di giochi di potere che neppure possiamo immaginare; non aderirò a tali tentativi di comodo colpo di stato, così come da sempre, scusate non mi lego a questa schiera e morrò pecora nera.

Perfettamente conscio delle conseguenze di quanto scritto vi saluto sulle note del buon Francesco Guccini nella speranza di arrivare vivo a casa….

 

E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire “sono”
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c’è da bere
e mi riempio il bicchiere..

E l’ eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir “Dove ho mancato, dov’è stato?”,
a dir “Dove ho sbagliato?”

Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t’annoi
e tutti i dubbi tuoi…

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar “normalità”,
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!

Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po’ stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po’ differente…

Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano “Pensiero”…

Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata…

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno…

E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell’ ipocondria ben nota,
poi… la bottiglia è vuota…

Cosa ne pensi?