Mancano pochi mesi alla formale costituzione dell’Associazione SlowNet , le adesioni informali cominciano ad arrivare e a breve, verranno pubblicati lo statuto e le modalità di adesione.
Dal Blog di Federico Guerrini vengo a conoscenza di una straordinaria analoga iniziativa che condivido con estremo piacere.
Si tratta di Slow Communication ancora una volta alla riscoperta della lentezza e dei suoi vantaggi.
I miei migliori auguri a questa “consorella” virtuale ma tanto reale !
Slow Web, rallentare la Rete per ritrovare il proprio Io
Web addiction, sovraccarico di mail e iperlavoro: queste alcune delle problematiche più diffuse conseguenti a un uso inconsapevole della Rete. Ma c’è chi fa progetti per salvarci dall’intossicazione tecnologica. Slow Web è uno di questi.
Se perfino i manager della Silicon Valley cominciano a interrogarsi sugli effetti collaterali delle loro creazioni – dipendenza da Internet, sovraccarico da email, iperlavoro, fra gli altri – come raccontato dal New York Times in un lungo articolo, forse è il caso che anche gli utilizzatori finali si facciano delle domande.Mancano ancora studi organici e non controversi sulla materia, ma pare assodato alcune attività online generino una forma di assuefazione, rendendo difficile a chi vi è coinvolto disconnettersi dal cordone ombelicale della Rete. Col risultato che a soffrirne è non solo la propria tranquillità interiore, ma anche le relazioni con familiari e colleghi. Senza arrivare agli estremi di Newsweek, una cui recente storia di copertina si intitolava I nternet ci sta facendo impazzire? e senza demonizzare la tecnologia, laddove il fenomeno dell’ Internet addiction è più diffuso, si stanno iniziando a cercare degli anticorpi.
CONTINUA A LEGGERE SU WIRED.IT