no riprese verticali
Il cinema nasce intorno al 1890, evolvendosi nel tempo grazie ad implementazioni successive quali il colore delle scene e l’aggiunta del sonoro.
Dai Fratelli Lumiere agli effetti speciali dei film di fantascienza, le tecnologie hanno permesso una spettacolarizzazione sicuramente inaspettata nell’era del bianco e nero.
Dalle cineprese in superotto, agli smartphone passando per le telecamere a cassette, l’evoluzione dell’utilizzo amatoriale ha concesso a chiunque il privilegio di immortalare momenti salienti della vita quotidiana grazie alle immagini in movimento.
Il comune denominatore di oltre un secolo di evoluzione, è sempre stato il formato di visualizzazione, rigorosamente orizzontale; il telone cinematografico, la tv, il monitor del pc, malgrado allargamenti e cambi di risoluzione, sono sempre stati sviluppati sulla larghezza.
La diffusione dei telefoni cellulari ha dato origine ad una curiosa quanto malsana abitudine: quella di effettuare le riprese video in formato verticale.
La stragrande maggioranza delle persone mantiene l’apparecchio nella stessa posizione con cui telefona anche durante la cattura di immagini siano esse fotografiche che animate.
Questa modalità comporta uno stravolgimento delle logiche visive, rendendo totalmente alterata la realtà riprodotta, considerando che la nostra visuale è stereo ed allineata all’asse naturale degli occhi per cui la verticalizzazione del soggetto, costringe ad uno sforzo innaturale l’osservatore.
Tale fenomeno è dovuto ad una mancanza di alfabetizzazione digitale, incrementata dall’immediata capacità di adattamento dei colossi del multimedia i quali, per non perdere fette di utenza, hanno prontamente modificato le piattaforme di condivisione come Youtube e Vimeo, consentendo il caricamento anche nel suddetto formato, incrementando così una progressiva normalizzazione di questo errore di impostazione.
Concludo lanciando un accorato appello:
ruotate il vostro smartphone e non riprendete in verticale !
