Rinasce la scuola genovese dei cantautori


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seconda notte del bianconiglio

seconda notte del bianconiglio

Genova non ama onorare le sue glorie, difetto che tra i tanti accetto meno volentieri.
A partire dalla casa di Cristoro Colombo, per nulla segnalata e publicizzata a quella di Nicolò Paganini, addirittura abbattuta per dare spazio al cemento.

Girando per i vicoli i turisti alzano gli occhi al cielo scoprendo bellezze che pochi concittadini conoscono, presi come sono a correre chissà dove, immersi ad animare la frenetica giornata di una metropoli con i ritmi di New York ma l’economia di Lamezia Terme.

La Superba oltre ad aver inventato le banche, il pesto e la focaccia, ha dato natali a poeti, navigatori e dagli anni sessanta anche ad una nuova identità di artisti: i cantautori.

Gli addetti ai lavori dello spettacolo e gli esperti in materia testimoniano persino dell’esistenza di una vera e propria scuola genovese che vanta addirittura un museo dedicato.

« Chiedersi perché Genova sia l’epicentro storico della musica d’autore italiana e fucina ineguagliabile di talenti è un po’ come domandarsi perché i Beatles sono nati proprio a Liverpool e il Rock’n’Roll negli Stati Uniti. » (Genova per noi)

Pochi sanno però che la tradizione cantautoriale non si è fermata a De Andrè, ma ha proseguito il suo percorso evolutivo grazie a degni eredi come  Ivano Fossati, Francesco Baccini, seguiti poi da Max Manfredi, Federico Sirianni e lo stesso Cristiano De André, figlio dello stesso Fabrizio, entrati anch’essi nell’olimpo delle sette note.

Il fiume di parole e suoni pare inarrestabile ed ecco quindi giunto il momento dell’ennesimo passaggio della staffetta, che vede fiorire un prato di nuove promesse, impegnate ogni sera a farsi conoscere in giro per i locali della movida, magari dopo una pesante giornata di lavoro.

Tra una birra ed un panino, suonano chitarre e trasmettono emozioni, a folle di giovani incuriositi da questo bollente bagno di acustiche analogiche, che li avvolge con un calore inatteso, in un mondo dove il freddo battito digitale, ha gelato gli animi per decenni.

Genova vede all’orizzonte una nuova primavera creativa ed i suoi primi bagliori sono riusciti a risvegliare dal letargo creativo persino un cantautore in pensione come il sottoscritto, spingendomi a partecipare con due vecchie canzoni alla Seconda notte del Bianconiglio presso Dall’Orso, un bellissimo locale dei caruggi.

Ecco quindi alla ribalta talenti come Mladen, Doremiflo, Chiara Lobina, Midori Rain, Misentotale, La neve e l’altalena e Steva, tutti insieme appassionatamente per una indimenticabile serata della quale vi propongo il resoconto redatto da Mladen, il geniale organizzatore che ringrazio per avermi fatto nuovamente vibrare.

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