La grande truffa della raccolta differenziata 2


raccolta differenziata

raccolta differenziata

Ho cominciato a praticare la raccolta differenziata esattamente nel momento in cui ha cominciato a diffondersi grazie alla profonsa sensibilità della mia famiglia ed al senso civico che da essa mi è stato trasmesso.

Senso civico che mi ha portato a trasmettere ai miei cari i medesimi valori di rispetto dell’essere e della natura in tutte le sue forme.
Ogni giorno incito i bambini a chiudere il rubinetto dell’acqua mentre si lavano i denti, a spegnere le luci inutili ed a dividre minuziosamente i rifiuti.

Gabriele malgrado i suoi soli due anni ha già capito i meccanismi del riciclo e corre verso la dispensa per infilare le sue scartoffie scarabocchiate nell’ apposito contenitore.

Purtroppo devo ammettere che per ciascuna persona che si tiene nella borsa un giornale fino a quando non trova il luogo opportuno per liberarsene, ci sono decine di cerebrolesi, lobotomizzati dagli spot e dal calcio minuto per minuto che come anestetizzati buttano enormi sacchi misti dai quali traspare il loro totale menefreghismo.

cartone nei cassonetti

cartone nei cassonetti

Vedo ogni giorno commercianti schiacciare  pile di cartoni nel cassonetto dell’immondizia a otto metri ( giuro 8 metri ) di distanza dalle campane della carta.

Il vero dramma è che la raccolta così strutturata è una misera truffa.
La catena dell’ intero sistema di recupero viene erroneamente fatta partire dall’anello più estremo e pericoloso: il momento dell’eliminazione dell’ oggetto.

La vera rivoluzione consisterebbe nel diminuire al reale minimo indispensabile la produzione di inutili imballaggi spesso esclusivamente utili solo a scopi meramente promozionali.
I giornalai distribuiscono, loro malgrado, riviste mensili con gadget allegati che vengono accorpate grazie all’uso di enormi supporti di cartone avvolti nella plastica.

Qualsiasi tubetto, barattolo o altra confezione viene a sua volta inscatolato.
Per non parlare dell’acqua in bottiglia che grazie a spot truffaldini ha preso il posto dell’acqua dei nostri rubinetti…

Chissà se mai un giorno qualche politico illuminato avrà il coraggio di vietare o tassare fortemente questo inutile spreco….


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2 commenti su “La grande truffa della raccolta differenziata

  • Fulvio Basteris

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    Un’azienda pubblica israeliana opera nelle vicinanze di Tel Aviv per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani senza la necessità di raccolta differenziata.

    La ESC – Environmental Service Company Ltd – è una azienda pubblica israeliana che opera nelle vicinanze di Tel Aviv per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani senza la necessità di raccolta differenziata. La società, nata negli anni 90, riceve ogni giorno circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dalla regione del Gush Dan che comprende Tel Aviv ed altre municipalità per un totale di circa 3,5 milioni di abitanti.
    Il trattamento di queste tonnellate di rifiuti indifferenziati prevede la separazione dei materiali che li compongono per recuperare e riciclare tutto – plastica, vetro, legno, metalli, umido – ottenendo inoltre fertilizzanti, metano, biogas, energia elettrica. Quest’ultima, per circa 4 megawatt di potenza, alimenta un’azienda tessile ubicata a qualche chilometro di distanza.
    Grazie allo spirito di iniziativa e al ricorso all’innovazione e alla tecnologia più avanzata, gli israeliani sono riusciti a trasformare i rifiuti indifferenziati in una autentica fonte di ricchezza.
    Tutto è nato per smaltire una vera e propria montagna di immondizia che copriva un’area di oltre 450 mila metri quadrati e alta 60 metri ad Hiriya. E’ stato così elaborato un piano per trattare detti rifiuti e riciclare i materiali estratti che ha portato alla costruzione, ai piedi della montagna di spazzatura, di tutta una serie di impianti per lavorarla.
     L’impianto di trattamento biologico principale del sito in esame, gestito  dalla citata ESC, funziona così:
    1) La spazzatura viene scaricata in una gigantesca vasca colma di acqua dove i materiali leggeri che galleggiano, come la plastica, la carta e il cartone, le bottiglie di vetro o le lampadine, vengono separati da quelli pesanti, come i metalli, che si depositano sul fondo, e sono recuperati per essere riciclati.
    2) Dopo aver eliminato le sostanze inorganiche restano nell’acqua i rifiuti organici. Tutto, a questo punto, passa in una serie di altre vasche, dove appositi filtri provvedono a separare il materiale biologico dall’acqua.
    3) Detto materiale viene utilizzato come fertilizzante, mentre l’acqua, ormai depurata; in parte riconfluisce nella prima vasca per dare il via a un nuovo ciclo di lavorazione e in parte viene destinata all’irrigazione dei terreni.
    4). C’è poi un impianto di gassificazione, costituito essenzialmente da un silos dove l’immondizia viene portata a 800 gradi producendo syngas (miscela di gas di sintesi) che in parte è utilizzato per alimentare il sistema e, per il resto, è destinato a produrre corrente elettrica.
    Oggi Hiriya tratta , come detto, circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, che ne fanno una delle più grandi stazioni di transito al mondo, oltre che il più vasto e avanzato centro ambientale di Israele.
    Ed è in fase di pianificazione una struttura per il trattamento dei pneumatici.
    Quella che era ed è una montagna di rifiuti indifferenziati è diventata una grande risorsa e tra qualche anno tutta questa area verrà trasformata nel più grande parco pubblico del Paese.
    Il processo di trasformazione rifiuti gestito dalla ESC, con 100 dipendenti altamente specializzati, non richiede la raccolta differenziata, non inquina perché basato su flussi idrici, è in assoluto il metodo di trattamento rifiuti più economico ed inoltre non presenta problemi di collocazione territoriale.
    ESC – Environmental Service Company Ltd, Ramat Hovav (zona industriale) – Berr-Sheva 84157 Israele.

  • massimo volante

    Ottimo spunto sig. Fulvio davvero la sola soluzione auspicabile.
    Non mi ritengo un cerebroleso, anzi tutt altro, non sono un pallonaro non leggo il CdS e ciò nonostante non riciclo ne intendo farlo mai se non per cose che non richiedono il minimo impegno, sono fortemente contrario alla differenziata che sra venendo adottata in molti comuni, perché è iniqua e truffaldina.
    ma non è questo il peggio, non si è tenuto conto di nulla nell adozione di questo sistema, ne delle esigenze di chi abitando in 40mq non vuole ospitare amici a cena facendoli accomodare tra il bidone dell umido e quello del vetro, ne di chi ha animali o bimbi piccoli, detesto gli scarichi di coscienza collettivi con l etichettamento a priori di chi si rifiuta. Non intendo regalare ad aziende i prodotti che mi hanno appioppato in surplus mai chiesti come da esempi citati dal sig Fulvio.
    Non intendo trasformare il mio soggiorno in un centro di stoccaggio immondizia.
    La battaglia contro i rifiuti va combattuta a monte proprio come suggerisce il sig. Fulvio.
    E visti gli esorbitanti costi aggiuntivi per gli utenti costretti ad accettare questo palliativo servizio sarebbe più che lecito pretendere che siano le aziende a separare i materiali.
    Il mio senso civico lo si evince dalla denuncia costante degli sprechi, ma non voglio assolutamente pagare per fare un lavoro invasivo e regalare il frutto di questo ad un azienda che mi rivende un prodotto come se fosse nuovo!
    civili si, fessi no!