Rientro dall’ Ospedale


Adriano è tornato

Adriano è tornato

Sono nuovamente a casa !

Ogni volta che rientro dall Ospedale mi sembra di essere stato lontano mesi, di aver combattuto contro draghi e ciclopi, di aver viaggiato per migliaia di kilometri…

Ho trascorso le prime due notti nel reparto di Neurologia a causa della temporanea mancanza di posti letto in Chirurgia e devo ammettere che è stata un esperienza piuttosto pesante.

Persone anziane colpite da ictus, ischemia, epilessia; uomini fisicamente vigorosi ridotti a livelli vegetativi da un “click” scattato a livello cerebrale o a causa di danni al sistema nervoso stesso.
Non avevo da leggere, ho lasciato i cellulari a Donatella, niente radiolina.
Ho riflettuto molto sul senso della vita e su quante volte, oberato dal lavoro ho corso affannosamente senza fermarmi a guardare, senza vedere mio figlio che cresce, mia madre che invecchia.
Per la prima volta nella mia vita, ho avuto paura, paura di vivere e perchè no, anche di morire.
Dopo anni vissuti a cercare, a girare a sperimentare a volte facendomi male, mi sono chiesto se forse non sia arrivato il momento di fermare il mio treno in una stazione tra le tante attraversate.
I medici del reparto che mi segue sono venuti diverse volte a visitarmi, ho fatto esami ed atteso di sapere.
Ieri pomeriggio la notizia tanto attesa: “si è liberato un posto in Chirurgia”.

Salire alla “Sala 24”  è stato come passare dall’ inferno al paradiso non certamente per la qualità delle prestazioni che all’ Ospedale Galliera di Genova sono altissime, ma per una questione umana, emotiva, personale.

In quel reparto mi conoscono e sono loro che mi possono aiutare.
Dopo aver sistemato le mie cose nel comodino blu mi presento al vicino di letto, un anziano siciliano simpaticissimo che dopo 10 minuti comincia a parlarmi male di Berlusconi.
E’ molto preparato, capisco subito che legge parecchi giornali e lo ascolto volentieri; mi diverte annuire con la testa allo sfogo della sua rabbia sociale.

Povero Silvio ! Ce l’ hanno tutti con te ! Hai preso il posto di Andreotti !

Parlo finalmente con i miei medici e confesso tutti gli strappi alle regole (alimentari) che mi sono concesso in questi mesi; tanti, troppi e la mia fedele Diverticolosi non perdona e come un super eroe si trasforma in Diverticolite Acuta!
La febbre è passata e con essa anche i dolori, sono rintronato ma il peggio è superato; potrebbero decidere qualsiasi cosa: mandarmi a casa o aprirmi la pancia e di nuovo sento la paura attraversare la mia mente e tutto il mio corpo indebolito dai litri di antibiotici che mi hanno iniettato.

Questa mattina ultima visita poi il verdetto:  “Casissa la mando a casa ma…… mi raccomando!”
Confuso e frastornato mastico lentamente l’ultimo riso in bianco nel piatto di plastica e assaporo il purè che all’ Ospedale è sempre così buono.
Borsa, saluti alle infermiere (wow) e via, fuori a respirare l’aria pulita di questa semi primaverile giornata di sole.
Mi sono seduto su una panchina di Mura delle capuccine e guardando il mare dall’alto ho trascorso un ora in silenzio, da solo, come non accadeva da tempo fino all’arrivo di mia moglie che mi ha caricato in macchina e portato a casa.

Sono tornato e cambio rotta, promesso.

Cosa ne pensi?