Sulle spiagge di Savona, il viagra dei poveri che viene dal Senegal


Sa ma na

Sa ma na

La stampa locale non smetterà mai di stupirmi !

Questa mattina sul secolo xix online è apparsa questa notizia:

È considerato il viagra dei poveri, ma va a ruba anche sulle spiagge dei ricchi. Costa pochi euro, a volte viene regalato a chi compra qualche carabattola: «Lo provi».

È la novità anti-crisi e per tutte le tasche dell’estate 2010. Una moda, ma anche un modo per andare “leggeri”, per non doversi recare in farmacia a chiedere le famose pillole azzurre dell’amore.

Si tratta di una “palletta” di erbe pressate, roba vegetale, frutto di misture delle tradizioni degli stregoni che arrivano dal Senegal. Se le sono portate con sè alcuni venditori ambulanti di ritorno da un viaggio nella madrepatria. Spiegano che va masticata sino a che si scioglie a partire da quattro ore prima rispetto a quando si pensa di poterne sfruttare gli effetti. Ovvero l’incontro d’amore.

La “palletta” miracolosa è già in distribuzione sulle spiagge della riviera savonese.€È qui che ha cominciato a girare di mano in mano. Soprattutto tra gli ambulanti senegalesi che di recente hanno arricchito la loro offerta di tappeti, asciugamani collane e oggetti di bigiotteria con l’aggiunta del prodotto. Su richiesta dei bagnanti che l’hanno scoperta.

Viene chiamata “Sa-ma-na” termine italianizzato che deriva da un dialetto africano incomprensibile. E così, con questo nome, che viene offerta la palletta ai clienti sulle spiagge, ma anche in giro per la città. C’è chi lo ha provato e ne ha garantito i benefici.

«È come un chewingum da masticare. È noioso masticarlo per quattro ore, questo sì, ma funziona. Immaginate il tabacco dei cowboy nei film western» racconta chi lo ha sperimentato. Il fenomeno è emerso dalla clandestinità grazie ad un medico della Asl savonese. Ne è venuto in possesso per un gentile omaggio di un venditore ambulante senegalese. Suo amico. In cambio dell’anonimato – «sono sposato con figli» – racconta la storia del viagra senegalese.

«Per gentilezza ho accettato l’omaggio, pensavo fosse uno scherzo». Invece l’ha provato, all’insaputa della moglie. «Dopo averne fatto analizzare il contenuto» precisa. Erbe pressate, made in Senegal. Rassicura: «Non è droga». Anche perchè il risultato concreto è stato tutt’altro che stordente. Il passaparola è partito prima tra i colleghi medici, poi la voce è arrivata agli infermieri. Appena in spiaggia si sono visti passare davanti un ambulante senegalese è partita la richiesta. Tra sdraio e ombrelloni le richieste si sono poi moltiplicate. «Avete mica il Sa-ma-na una specie di vostro viagra?» il ritornello che si sono sentiti chiedere sempre più spesso i venditori ambulanti sul litorale savonese. «No, ma ve lo possiamo procurare» la risposta. Il medico dell’Asl che ne è venuto in possesso accetta di far fotografare la sua confezione. Dentro ci sono quattro pallette. Sopra la dicitura «Maa Mana Matt» e poi «Ngoora» e via dicendo.

«Non ne consiglio di certo l’uso ai miei pazienti – spiega il dottore quarantenne – con il nostro lavoro capita di veder essere ricompensati nelle maniere più stravaganti dalle persone che curiamo. A me hanno regalato il viagra senegalese».

A prescindere dalle domande che ci possiamo porre sull’utilità sociale di tale comunicato, mi chiedo se la redazione del giornale si è resa conto del fatto che tale articola suona come una sorta di pubblicità a questo tipo di prodotti.

Considerato il fatto che simili intrugli non sono stati sottoposti ai severissimi controlli che normalmente vengono adottati per la farmacologia tradizionale o naturale, potrebbero contenere principi attivi pericolosi per la salute.

FONTE: Il Secolo XIX

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