Parchi di Genova Nervi
Come buona parte dei genovesi ho iniziato a frequentare i Parchi di Genova Nervi da bambino, in compagnia dei miei genitori.
Quarant’anni fa la vita all’aria aperta rientrava nelle abituali attività ludiche e pranzare sui prati era pratica assai diffusa.
Una decina di anni dopo, quei luoghi divennero a me familiari durante il periodo scolastico e marinare le barbose lezioni di chimica e fisica, trascorrendo intere giornate sdraiati sull’erba, ci faceva sentire liberi e padroni delle nostre giovani vite.
In questi mesi, ho seguito con crescente sbalordimento, la discussa vicenda legata agli scoiattoli grigi che dimorano oggi il verde polmone cittadino, preoccupato non poco per le sorti dei simpatici animaletti.
A quanto pare, questa varietà “forestiera” viene accusata di innumerevoli azioni nefaste quali il danneggiamento della flora e persino della fauna locale, causando l’estinzione dell’autoctono parente scoiattolo rosso.
Per ovviare a tale disastro ambientale la Regione Liguria ha stanziato dei fondi e con il patrocinio della Comunità Europea è stata programmata una campagna di sterilizzazione e soppressione delle suddette malcapitate bestiole.
Non sono un esperto di zoologia e non intendo aggiungermi alla già nutrita schiera di tuttologi, ma voglio semplicemente esprimere uno spassionato giudizio, condiviso dalla stragrande maggioranza dei miei concittadini.
Credo onestamente che la nostra città sia afflitta da ben altri problemi e che forse l’ingente somma di denaro pubblico prevista per tale operazione dovrebbe essere destinata a ben altro tipo di intervento.
Questa mattina, preparato lo zaino e indossato la divisa da turista domenicale, sono finalmente riuscito a far nuovamente visita a quel paradiso; tre fermate di treno ed ecco la piccola stazione di Genova Nervi apparire a picco sul mare.
Dopo soltanto dieci minuti le grida emozionate di mio figlio e mia madre hanno confermato quanto da giorni ci si aspettava: uno scoiattolo a pochi metri da noi ci osservava con curiosità e coraggioso portamento.
La scorta di noci e nocciole preventivamente acquistate e lanciate tra i cespugli, ci ha permesso di trascorrere ore di puro divertimento, alternate a interminabili giri sullo scivolo ( per Gabriele ) e rilassanti letture di cronaca locale ( noi adulti ).
Sinceramente, le preannunciate orde di pericolosissimi mostriciattoli pelosi, dichiarati “infestanti e invadenti” dalle autorità locali, si sono rivelate in realtà una sparuta e timida presenza.
Malgrado i ripetuti tentativi di avvicinamento, alla fine abbiamo potuto entrare in contatto soltanto con quattro ( dico quattro ) esemplari del famigerato scoiattolo rosso americano.
A questo punto, il sospetto che si tratti dell’ennesima marchetta per far lavorare qualche azienda amica, è sorto non soltanto a me, ma pure a tutti gli altri compaesani che in vario modo tentavano di raggiungere un incontro ravvicinato del primo tipo con gli inquisiti mammiferi dalla lunga coda.
A proposito del potenziale distruttivo dei medesimi, ai danni del delicato ecosistema dell’immenso giardino, sono certo che nessun animale potrebbe competere con l’incuria e la mala gestione degli umani che attualmente effettuano la manutenzione dell’area; sono scomparsi tutti i laghetti e corsi d’acqua e gli storici manufatti in cemento posticcio sono completamente distrutti.
Fortunatamente, vicino alla zona giochi per bambini, è presente un bar privato con servizi igienici, unico presidio a disposizione dei visitatori.
Per finire, proprio nel cuore di Genova Città Digitale (?) & Smart City (??) nessuna connessione wifi è presente, alla faccia di tutte le statistiche che garantiscono notevole incremento nell’afflusso grazie alla fornitura di connessione internet senza fili, operazione oggi possibile con una spesa assolutamente ridicola.
Morale: salviamo i Parchi di Genova Nervi dai nostri stessi amministratori…..
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