Area l’ Internazionale 1


Area

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Estate 1977 – Festa dell’Unità – Villa Rossi – Genova

Avevo 10 anni esatti e come spesso accadeva a quei tempi trascorrevo parte dell’estate insieme alla mia famiglia a “dare attività” come si diceva all’epoca per indicare la militanza politica di base dell’allora PCI.

Una calda sera di fine Festa, per concludere in bellezza la lunga rassegna di gustosi concerti a base di cantautori impegnati salirono sul palco gli Area.

Non li avevo mai sentiti nominare ma a mia sorella ( 10 anni più grande ) piacevano un sacco e approfittando dell’appartenenza alla schiera degli addetti ai lavori potemmo assistere al concerto direttamente da sotto al palco.

Abituati alla consueta routine musicale che partiva da Guccini per arrivare a Finardi passando per gli Inti Illimani, la maggior parte dei presenti rimase a dir poco sbalordita.

Cinque capelloni sconvoltissimi che cantavano canzoni estreme, rivoluzionarie !

* Demetrio Stratos: voce, organo
* Paolo Tofani: chitarra, sintetizzatore
* Patrizio Fariselli: tastiere
* Ares Tavolazzi: basso
* Giulio Capiozzo: batteria, percussioni

Titoli deliranti tipo ” la mela di Odessa” ( c’era una mela al cavallo di una foglia … cavalca cavalca cavalca insieme arrivarono al mare e impararono a nuotare ) si susseguivano in un incessante ritmo Rock progressivo che allora era decisamente all’avanguardia.

I giovani della FGCI muovevano la testa a ritmo, saltavano alzavano i pugni ……

Gli anziani seguivano in silenzio cercando di capire ….

Area Internazionale

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Nelle retrovie, dietro al mixer, dove solitamente si schierava l’intelligentsia  dominavano in fila, a braccia conserte alcuni innominabili alti funzionari di allora.

Alla fine della roboante ed inconsueta performance l’insuperabile Paolo Tofani ( che incontrai nuovamente venti anni dopo negli Hare Krishna a Firenze ) si lanciò in un brano passato alla storia per essere stato uno dei primi esempi di contaminazione stilistica:

L’internazionale

La folla andò in delirio, le fiamme degli accendini danzavano tracciando scie suggestive e le note dell’ Inno Socialista totalmente rielaborato facevano tremare le schiumarole delle frittelle appese a sgocciolare olio bollente ….

Ad un certo punto uno dei “grandi vecchi” domandò al resto del Soviet supremo:

“ma questi sono compagni o ci prendono in giro ?”

Dopo un minuto di silenzio qualcuno rispose:

“non lo so, ma ai giovani piaciono….”

la storia dimostra che da quel giorno la mia vita cambiò ……


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Un commento su “Area l’ Internazionale

  • fabrizio taborri

    carissimo anche io ho condiviso le tue stesse esperienze,
    amo gli AREA e li amerò sempre,trasgressivi,dirompenti,mai retorici,portiamo avanti la loro e nostra idea di musica…il mio mitra è sempre un contrabbasso.