Radio Onde Storte


la radio

la radio

Vi fu un era in cui non esistevano i cellulari, le tv a colori cominciavano a diffondersi con le due reti nazionali e le tre “straniere”.

Esistevano le cabine a gettoni e per scrivere a qualcuno si doveva incollare con la lingua un francobollo.
Io sono cresciuto in quegli anni e non me ne vergogno anzi un po me ne vanto….

La massima incarnazione della tecnologia al servizio di noi giovani di allora era rappresentata dalla radio.

Eugenio Finardi cantava “la radio”

 

 

Quando son solo in casa
e solo devo restare
per finire un lavoro
o perché ho il raffreddore.
C’è qualcosa di molto facile
che io posso fare:
è accendere la radio
e mettermi ad ascoltare.

Amo la radio perchè arriva dalla gente
entra nelle case
e ci parla direttamente
e se una radio è libera
ma libera veramente
mi piace ancor di più
perché libera la mente.

Con la radio si può scrivere
leggere o cucinare.
Non c’è da stare immobili
seduti lì a guardare.
E forse proprio questo
che me la fa preferire:
è che con la radio non si smette di pensare.

Amo la radio perchè arriva dalla gente
entra nelle case e
ci parla direttamente
e se una radio è libera
ma libera veramente
mi piace anche di più
perché libera la mente

Onde Storte

Onde Storte

C’erano radio di tutti i tipi e i fidanzati dedicavano le canzoni grazie alle dirette telefoniche.

da Paolo di Voltri a Maria di Cesino con tanto amore ascoltiamo Serenella di Amedeo Minghi

Poi venne la stagione demenziale, quella degli Skiantos e degli Squallor.
Una coraggiosissima emittente creò un format radiofonico che a mio parere nessuno è mai riuscito a superare per simpatia ed innovazione:

Radio Onde Storte

Ci riunivamo in case libere o ci stipavamo sulle macchine dei maggiorenni per poterla ascoltare !
Grazie alla segnalazione di un caro amico (che non cito perchè odia essere citato) ho scoperto che esiste il sito del programma con tanto di mp3 da scaricare!
Una vera chicca per vecchi nostalgici come me ….

Cosa ne pensi?