Astor Piazzolla
Il mio rapporto di odio e amore con Genova si celebra ogni giorno, in ogni momento della mia vita professionale e privata.
Durante la settimana lavorativa mi chiedo come sia possibile quotidianamente trovare la forza per sopravvivere in questa finta metropoli camuffata da Milano che lavora per nascondere la Voghera addormentata che è in lei.
Tutte le mattine spendo 45 minuti per recarmi in ufficio percorrendo la bellezza di 4,4 kilometri metre alla sera, tra partite e “grandi eventi” il tempo di rientro diventa un terno al lotto.
Il mugugnone lamentoso però, conosce benissimo anche le gioie che la superba nasconde in mezzo al suo mare di dolori ed una di esse è la domenica cittadina, di cui spesso ho raccontato in questo blog.
Anche questa settimana, zainetto in spalla e carichi di entusiasmo, il giovane Casissa ed il suo papino ( tale divento nei week-end ) sono partiti da casa in direzione Gevona.
Ho scritto Gevona e non si tratta di un refuso, ma di un aggiustamento linguistico che il mio pupo, come molti altri bambini, adotta per pronunciare il nome della nostra cara vecchia Superba, modalità talmente diffusa in tenera età da ispirare persino la nascita di un portale internet dedicato agli appuntamenti ed alle risorse dedicate agli under 12 del capoluogo ligure.
Le solite tappe hanno scandito i ritmi del nostro andamento lento domenicale e tra di esse una in particolare ha riempito entrambi di gioia creativa:
L’incontro con un gruppo di artisti di strada che hanno interpretato con deliziosa capacità cerativa le emozionanti note di Libertando del grande Maestro argentino Astor Piazzolla
I residenti sanno quanto sia facile imbattere in questa colorata band in particolare aggirandosi nella zona di san Lorenzo.
Oltre al virtuoso violinista mi permetto di segnalare l’incomprensibile capacità del contrabbassista il quale, stoicamente, accompagna l’allegra brigata percuotendo 3 corde ( e non 4 ) uno delle quali ( quella gialla ) pare sia ricavata da un pezzo di nylon per decespugliatore utilizzato comunemente per tagliare l’erba.
Inutile dire che il mio piccolo bimbo non ha resistito alle trascinanti note del tango lanciandosi in una sfrenata danza figurata, attirando parte dell’attenzione turistica locale.
Nel frattempo una pattuglia di vigili urbani transitanti in zona ha superato la folla che attorniava gli artisti senza colpo ferire, azione purtroppo rara visto che in questi ultimi anni ho personalmente assistito a rimozioni fische di chitarristi e simili nel pieno di esecuzioni da brivido…….
solo un immenso grazie. posso tornare poco in quella che considero la mia città. la penso come te, con i giovani è sempre stata avara. ma sentire che vi scorre questo brano GRAZIE