Abolizione Palio di Siena; la parola ai suoi difensori 25


Palio di Siena

Palio di Siena

Agli inizi di luglio ho scritto un post relativo all’abolizione del Palio di Siena.

Premetto che non ho mai assistito alla manifestazione in quanto le informazioni a me giunte fino ad ora, descrivevano la stessa come terribile teatro di sofferenza per gli animali.

Le immagini che tutti gli anni la televisione ci propone, mi hanno sempre avvilito e riempito di angoscia così quest’anno ho deciso di esprimere un giudizio sulla base di una visione sicuramente di parte.

Viviamo un epoca dove attaccare è più semplice che difendere, dove un qualsiasi blogger può accusare e sfruttando il buon posizionamento sui motori di ricerca, dettare legge nella comunicazione.

E’ accaduto tutto questo anche nel caso del tema in oggetto, basta inserire su Google le parole ABOLIZIONE PALIO DI SIENA per scoprire quanto il web sia manipolato e manipolabile.
Al mio articolo hanno fatto seguito alcuni commenti, alcuni dei quali particolarmente accesi.

Continuo a mantenere la mia posizione animalista per cui ritengo il palio un pericoloso gioco da rivedere.
Una  gara non competitiva  in campagna sarebbe sicuramente più salutare rispetto al lampo di  pochi minuti in una piazza strapiena di gente.

Siccome “solo gli idioti non cambiano mai idea” e la ricerca di verità è parte principale della mia esperienza di vita, ho deciso di pubblicare un nuovo post riportando alcune testimonianze in difesa del Palio e considerato che nessuno darebbe voce a questa visione ( perchè non farebbe notizia ) ringrazio Alex ed Andrea per la loro preziosa testimonianza di diretti interessati.
Questo blog ha sempre pubblicato TUTTI i commenti ricevuti di qualsiasi parte colore e opinione.

 

Alex Baldi scrive :

Lei basa tutta la sua teoria sui soldi, a Siena se si vince si PAGA…vorrei che mi dicesse dove si concentra il flusso di denaro, anche coloro che vengono a vederlo, per il 90% non pagano nulla (in piazza si vede gratis, si paga solo sui palchi) e resta in città poche ore consumando pizza al taglio. Lei non sa niente di Siena e ne parla come uno che sa tutto, non dimentichi che il saggio sa di non sapere..e si adegua…… Lei parla di arretratezza culturale e sociale, ma non tiene conto che il Palio non è quei 90″ di corsa durante la quale accadono incidenti ad uomini e cavalli, come dappertutto, ma molto meno che, tanto per dirne una, in ippodromi dove lo stato lucra sulle scommesse e nei quali la Ministra Brambilla, si guarda bene dal metter piede, nessun cavallo oltretutto è frustato a sangue, ma lei, non conoscendo siena se non per il panforte e altre cosette, non sa che non si tratta di frusta, ma di nerbo di bue e che viene usato prevalentemente per due scopi: far capire al cavallo quando curvare e per ostacolare gl’avversari…. Detto questo le chiarisco che perpetrare una tradizione che si rifà alla battaglia di Montaperti per 600 anni continui, non è una stupidaggine che una persona che NON CONOSCE SIENA E LA SUA VITA DI OGNI GIORNO, si possa permettere di criticare per qualche incidente (3 negl’ultimi 10 anni, per oltre 300 corse…lo sapeva questo?), perchè vivere il Palio significa avere una famiglia, una grande e bella famiglia, che offre riparo, affetti, impegno sociale, attenzione ai bambini, allo sport, alla cultura e tanto altro, per 365 giorni l’anno e che fa esser Siena la città più vivibile d’Italia, con i migliori servizi, dove la delinquenza è minima, la droga quasi sconosciuta ed ha fatto si di mantenere un centro storico fra i meglio conservati in Europa….glielo dica ai suoi frequentatori che c’offendono con giudizi sommari ed alla Ministra che commercia in pesce surgelato. Grazie
PS prendo atto che ha cambiato idea, diceva “…Tutto a vantaggio di un indotto economico senza paragoni…” ed ora dice di rendersi conto che siena non basa la propria economia sul Palio….almeno ha avuto il coraggio di negare una balla colossale…grazie

Andrea scrive :

Ricordandole che in Italia la diffamazione è reato le chiedo: ma le prove di tutto quello che dice? Si fida della lav? Allora c’è cascato anche lei! Il tristissimo elenco dei cavalli morti che hanno fatto ma che in realtà o non sono morti o addirittura non sono esistiti (spulci pure le pagine on line dedicate al palio) è solo la punta dell’iceberg della disonestà di un’associazione come la lav , che ritenevo essere un’associazione seria fino a poco fà. Se si accoda alla Brambilla invece non ho neanche parole, mi dispiace per lei. Invitandola a Siena a vedere la pura verità delle cose (è tutto pubblico) e invitandola a documentarsi, invece di parlare “per sentito dire” la saluto!
Arrivederci!

 

Per leggere tutti gli altri commenti vi invito a visitare il post originale


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25 commenti su “Abolizione Palio di Siena; la parola ai suoi difensori

  • Alessandro Badini

    Buongiorno sig. Casissa
    Aggiungo la mia testimonianza di persona non nata a siena ma che ci vive da tanti anni e che si e’ integrato pienamente in questa realta’ , pero’ venendo da fuori e quindi sapendo bene quello che si puo pensare per chi e’ lontano e basa tutto sulle informazioni in rete o semplicemente vedendo i 90 secondi del palio in tv.
    Capisco che capire sia difficile anche dagli scritti dei contradaioli qui ben rappresentati, perche’ si puo forse cogliere e comprendere il palio di siena solo abitando a siena 365 giorni all’anno, per accorgersi che i 90 secondi il punto spirituale piu’ alto di una vita vissuta ogni giorno ogni settimana e ogni mese. Le contrade senesi non sono , i quartieri in festa che mettono el bandiere fuori per le sagre popolarincome siamo abituati noi che veniamo dal nord e che una volta finita la festa si va all’anno dopo. Le contrade senesi sono il tessuto sociale portante della citta’ che contribuiscono attivamente alla vita della citta’ stessa con iniziative continue per bambini giovani adulti anziani. Nate come societa’ di mutuo soccorso hanno soazi pubblici da tutti fruibili , territori presidiati, coinvolgimento dei giovani in iniziative continuative che tengono lontani gli stessi da pericolose situazioni che sono ben conosciute in altre realta’. Non e’ un caso se siena da anni e’ ai top della qualita della vita in europa secondo svariate classifiche di svariati istituti. Se non si coglie questo, se non si coglie quanto sia radicata la vita delle contrade senesi nella alta’ di questa citta’ non si capira’ mai nulla tantomeno della manifestazione che come e’ stato scritto e’ l’iperbole spirituale di questo popolo. Sui maltrattamenti presunti gia alex ha risposto puntualmente, quello che io mi sento di chiedere, non e’ il cambiare una idea legittima personale che puo anche essere l’abolizione del palio. Io chiedo di venire a siena, prima del palio, vedere i cavalli del palio la vita che fanno, vedere il protocollo equino come funziona, capire, ascoltare e poi anche giudicare. Lei ha gia fatto un grande sforzo e apertura di cui le va dato atto , ci piacerebbe ospitarla a Siena per farle vedere quello, che per scritto e’ difficile spiegare. Cordialita’

  • Adriano Casissa

    Buonasera Signor Badini

    la ringrazio infinitamente per la graditissima testimonianza.
    Quando scrissi il primo post sul tema mai avrei immaginato potesse accendersi un tale interessantissimo dibattito.
    Su questo argomento ( come purtoppo su tutto il resto ) l’opinione pubblica è spaccata in due.
    Riconosco assolutamente che tutta la mia presa di posizione si basa sull’emotiva reazione dettata dai “90 secondi di palio in tv”
    Non conosco minimamente storia, cultura e tradizione legati all’evento quindi ammetto di aver trattato l’argomento con eccessiva leggerezza.
    Sicuramente vi sono ben altre ragioni al di fuori del denaro a spingere centinaia ( migliaia ?) di persone a lavorare durante l’anno a tale evento.
    Rimane il fatto che da vegetariano ed animalista convinto, ho grosse difficoltà a percepire la poesia fino ad ora descritta da tutti coloro che hanno commentato il mio blog.
    Non sono un fanatico, tolleranza e comprensione mi contraddistinguono da sempre; tutta la mia famiglia mangia carne ( genitori, moglie, figli, gatti ) e non mi sono MAI permesso di discriminare, imporre o cercare proseliti.
    Malgrado questo mi perdoni ma continuo a identificare la corsa come un azione di guerra tra uomini sulle spalle degli animali, così come accadeva un tempo durante le battaglie.
    Non solo accetto con entusiasmo il suo cordiale invito a visitare Siena, ma se gradito potrei coinvolgere amici giornalisti per realizzare un “dietro le quinte” dei preparativi.
    Nella vita ho imparato ad ascoltare sempre tutte le campane ed ho cambiato idea mille volte anche su temi vitali.
    “solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”
    Ringraziandola ancora per aver preso parte al dibattito le auguro buon fine settimana

    adriano casissa

  • Alessandro Badini

    gent.mo sig. Casissa

    grazie per la risposta e per avere accettato l’invito a venire a siena con chi ritiene piu opportuno e credo che in particolare Alex potrà fornirvi tutto il miglior supporto logistico per realizzare al meglio la sua idea . Noi no chiediamo altro che si venga a Siena a capire la città ancora prima di capire il Palio perchè senza capire la città nessuno potrà mai capire il palio. Cosi come chiediamo che si venga a vedere le condizioni e il trattamento che i senesi riservano al vero e unico re della festa ovvero il cavallo. Poi io comprendo la posizione di chi come lei è contrario a qualsiasi utilizzzo di cavalli a qualsiasi fine agonistico ma magari dopo avere visto come vengono trattati i cavalli a siena potrà prendere coscienza che i maltrattamenti veri sono ben lontani da questa città e forse dare una scala di priorità su cui porre l’attenzione. Un ultima cosa, di cui prenderà coscienza se verrà a siena magari anche una volta oni tanto, le migliaia di persone di cui parlava sopra non “lavorano per un evento”. Vivono per un evento. Vivere la contrada è una cosa che è implicita nella vita di un senese per cui quello che fuori viene visto come volontariato, ovvero dare tempo, ovvero sacrificare tempo, qui è vita vissuta in modo completo come qualsiasi altra cosa della vita . Per questo qui non si difende solo una manifestazione, si difende la propria vita. Un cordiale saluto e a risentirci presto. Alessandro Badini

  • Roby

    ciao Adri…ogni tanto leggo il tuo blog..molto bello, ben fatto e pieno di cosette molto interessanti, come questa ad esempio..io vorrei spezzare una lancia facendo un breve excursus, un OT…
    Leggo che ti sei convertito al vegetarianesimo, padronissimo di farlo. ma non per questo demonizzare chi piace la carne o chi ama cose come il palio di Siena, qui si rischia di arrivare aun extremismo come quello dei talebani…chi mangia solo frutta e verdura è buono, chi mangia carne è cattivo, un cannibale…cosa dovrei dire di mia nonna paterna? per tutta la vita ha allevato e fatto fuori galline e conigli da mettere in padella, eppure è morta a 90 anni: per lei la carne quand’era giovane era un lusso che ci si poteva permettere solo poche volte l’anno.
    Parimenti sono dei mostri sanguinari quelli che vanno a vedere cose come il palio di Siena? no hanno ragione Alex e gli altri, loro vivono per quello…mio padre mi dice che quando lavorava per il dazio ci è andato spesso a Siena e gli dicevano che al massimo davano una specie di canna al cavallo per farlo andare più forte, se poi il cavallo vince viene venerato come un santo…
    Adri non lasciarti davvero ingannare da tutto quello che leggi. è solo una faccia della medaglia. Politicamente lo sai da che parte sto e questo perchè ho letto molto, tantissimo fino ad arrivare alla conclusione che la parte che ora è mia nemica ci ha preso per il culo fino ad ora: non è che mi sono convinto sentendo i leader delle due parti, ma semplicemente sono arrivato ad una conclusione come quando Fantozzi ad un certo punto capì e “s’incazzò come una belva”….
    Perciò lascia che ti disgusto salutandoti con W IL PROSCIUTTO, W LA SALSICCIA, W LA ZUPPA DI PESCE (ALLA GENOVESE…)

    il tuo grande amico Roby

  • Adriano Casissa

    Ciao Roberto

    ti ringrazio per aver espresso la tua opinione in merito e mi scuso per il ritardo con cui pubblico il commento e ti rispondo.
    Per quanto riguarda la demonizzazione nei confronti di chi mangia carne, mi conosci bene e sai quanto l’intolleranza non rientri nelle mie modalità.
    La discussione sul palio di Siena è molto accesa e sono stato contattato privatamente da rappresentanti di entrambe le fazioni.
    Come avrai letto sono stato invitato a visitare la città per constatare di persona la verità.
    Vorrà dire che prenderai parte alla spedizione !
    Un caro saluto amico mio !

  • Camilla Marzucchi

    errata corrige dell’amico Baldi: il Palio di Siena è una delle feste delle Contrade, si corre in onore della Madonna, Regina e Patrona di Siena; il Palio moderno, quello alla tonda, si corre nella Paizza del Campo dal 1656 per festeggiare la Madonna di Provenzano. Antecedentemente a tale data, era usanza corre Palii alla lunga per le vie di Siena, bufalate e indire giochi come l’elmora o la pugna (finte guerre a cui prendevano parte i senesi divisi secondo la ripartitura in terzi della città).
    Lei dirà adesso, che perpetuare tali tradizioni è indice di arretramento sociale e culturale. Beh sappia che se Siena e la sua storia si sono salvate, è grazie alla fierezza con cui i suoi abitanti hanno radicato in sè le proprie tradizioni, materiali e non, al fine di tramandarle di generazione in generazione dal lontano 1555 (anno di caduta della Repubblica). Se credere nel mutuo soccorso, nella fratellanza, se sentirsi parte di un popolo ed investire la vita perchè a Siena regni l’antico ardore delle compagnie militari, è per Lei un affronto alla modernità e alla globalizzazione, beh mi consenta… sarò ben felice di essere additata come antica e retograda, e da senese le dirò che mi sta bene continuare ad essere così, nei secoli dei secoli. Voi sarete sempre vinti e noi i vincitori. Care cose e cordiali saluti

  • Adriano Casissa


    Camilla Marzucchi:

    Lei dirà adesso, che perpetuare tali tradizioni è indice di arretramento sociale e culturale.

    Buongiorno Camilla

    la ringrazio per l’interessante commento
    non reputo retrogrado ed arretrato socialmente perpetuare le tradizione.
    A Genova si svolgono le regate storiche alle quali partecipo con famiglia ed amici.
    Mi sono sempre e solo riferito ai presunti maltrattamenti a danno dei cavalli prima durante e dopo la corsa.
    Ripeto che sarei ben lieto di poter cambiare idea.
    Cordiali saluti e buona giornata.

  • Avvocato Roberta Gilli

    Premetto che, da appassionata di equitazione non agonistica e di cavalli da sempre, sembra strano anche a me cogliere la poesia di un evento che, dal mio personale punto di vista, non comporta amore per gli animali, e su questo dò ragione al Sig.Casissa.
    In verità ogni attività quale palio, salto ostacoli, cross country, corsa e quant’altro molto spesso è contraria alla natura e all’etologia del cavallo, dato che nessuna di queste attività gli provoca gioia o soddisfazione, ma è un mero obbligo coercitivo e a volte violento. Non ha nessuna importanza quanto ci si dedichi ad amare e rispettare il cavallo, se poi verrà mandato a mettere la sua vita a repentaglio in situazioni simili, ed è un dato di fatto considerato il numero di gravi danni e ferimenti spesso mortali occorsi ai cavalli e non solo al palio. Sui maggiori quotidiani tedeschi gli incidenti del Palio di quest’anno sono stati fortemente condannati,così come in molti altri paesi. In Inghilterra si corre il Gran National ad Antree, e non c’è corsa di più illustre tradizione e seguito; peccato che sia la più pericolosa corsa al mondo, dove ogni anno muiono molti cavalli e fantini. Il cavallo vincitore dello scorso anno, dovette essere rianimato dopo il terribile sforzo. Vogliamo ancora considerarla lecita, solo perchè è tradizione?
    In Italia il codice penale condanna (si fa per dire, purtroppo) i maltrattamenti verso gli animali, ma chissà come mai quello che riguarda sagre e palii non ha lo stesso trattamento giuridico. A voler essere coerenti, bisognerebbe abolire QUALSIASI competizione o attività che comporti sofferenza verso l’animale, palio o corse di velocità comprese, cavallo, oca, maiale, non ha importanza, , che diciamolo, gonfiano solo l’orgoglio dell’uomo.A Siena si amano i cavalli?Benissimo, dimostriamolo non mettendoli più a correre come pazzi (perchè per la mia modesta esperienza, un cavallo non è a suo agio in simili situazioni) su piste che spesso ne provocano le cadute. E quando leggo che in fondo, il frustino, è poi “solo” un nerbo di bue, rabbrividisco: chi sa cos’è un nerbo di bue?Sapete come si fa?Sapete da chi veniva usato? Nientemeno che dai nazisti, e provare per credere, leva la pelle di dosso, non si deve pensare che al cavallo non faccia nulla! Non esiste frusta più dolorosa e pericolosa, per cui, con tutto il rispetto, che ci si frustino le persone fra loro, e non le bestie.Il cavallo è un animale talmente splendido, che andrebbe rispettato di più.

  • Avvocato Roberta Gilli

    Mi permetto inoltre di aggiungere, e sempre col massimo rispetto per tutti i commentatori, per i senesi e chiunque altro, che ciò che è stato sin qui detto rientra nel pieno diritto di cronaca e di libertà di manifestazione del pensiero, mentre il reato di diffamazione ha ben altro sustrato, e ben altri presupposti giruidici.

  • Adriano Casissa

    Gentilissima Dottoressa Gilli

    La ringrazio infinitamente per questa sua replica.
    Le sue parole hanno espresso a pieno i miei sentimenti e quelli delle moltissime persone che, per sostenere le mie dichiarazioni, mi hanno contattato in privato per evitare il “linciaggio mediatico”
    Spero di leggerla ancora in futuro
    Cordiali saluti

  • Alessandro Badini

    gentilissima dott.ssa Grilli

    mi permetto solo di dire che scrivere di Siena relativamente ai cavalli del palio “Animali terrorizzati, picchiati, feriti e spesso drogati.” rientra in pieno nella fattispecie di un reato di diffamazione in quanto si sottointende che il Comue che rappresenta i cittadini e che è l’organizzatore unico del Palio stesso, viola la legge, che su questo punto è molto chiara, in tema di maltrattamento di qualsiasi animale e di doping. Quindi io credo sia stato molto corretto l’atteggiamento del dott. Casissa ( uno dei pochi devo dire la verità) che ha semplicemenete ammesso di non saperne molto , di essersi basato su informazioni di parte e si è ripromesso di venire a Siena a verificare di persona. Noi chiediamo solo questo. Venite, verificate tutto quello che volete e poi giudicate. Non ci pare un atteggiamento di chiusura o difesa ad oltranza. Cordialità

  • Avvocato Roberta Gilli

    Gentile Sig. Badini, purtroppo, mi permetto di dirLe che il reato di diffamazione non può venire qui integrato, e senza fare qui un corso di diritto penale, mi limito a dire chei fatti espressi sono troppo generici nonchè frutto di opinione personale, (che ciascuno è legittimato ad avere) e che quindi non ledono l’altrui onore o decoro. Se si dovesse integrare questo reato, per ogni affermazione che viene fatta su internet, nei discorsi fra persone, o sui giornali, le nostre già intasate Procure non sopporterebbero il peso delle denunce e si avrebbe il crollo totale. Pertanto, invito solo a non fare dei facili processi alle intenzioni, senza aggrapparsi a qualsiasi frase o parola detta, improvvisando reati che non esistono. Inoltre, il doping nelle competizioni sportive, così come la violenza sono un dato di fatto: vogliamo processare tutti quelli che lo affermano?Processiamo invece chi li commette, e concludo dicendo che non esiste una responsabilità penale per “posizione”, quindi quand’anche dei reati venissero commessi, sarebbero da attribuirsi all’autore, senza nessun sottendimento di sorta.
    Cordialmente
    avv. GILLI

  • Alessandro Badini

    getile dott.ssa Grilli
    mi permetto di replicare affermando che a Siena esiste un Consorzio per la tutela del Palio i cui legali si riservano di intervenire verso chi in qualche modo lede l’immagine della nostra festa. Gia l’anno scorso, la multinazionale Sony, ha dovuto ritirare un gioco dal mercato per avere impropriamente utilizzato i simboli delle contrade senesi, quindi a meggior ragione non è accettabile associare al palio di siena alcune terminologie che nulla hanno a che vedere con la realtà e che sono totalmente false, e frutto o di malafede o di mancata conoscenza del protocollo equino del palio di Siena che è più severo dell’ultima ordinanza ministeriale del 22 luglio 2011 del sottosegretario francesca martini che disciplina questo tipo di eventi. Talmente più severa che a Siena se un animale viene trovato alle previsite “non negativo” ai controlli antidoping viene automaticamente escluso dalla possibilità di essere ammesso. Questo non avviene in nessun’altro evento italiano dove vengono utilizzati cavalli ai fini agononistici. Nemmeno negli ippodromi statali dove lo stato lucra e dove rararamente sentiamo lamentele da parte dei cosidetti movimenti animalisti nonostante una frequenza di incidenti annuali clamorosamente superiore al palio di Siena. Ribadisco anche che io accetto e ritengo legittima la posizione del dott. Casissa o di come lui non concepisce l’ultilizzo di animali in generale a fini sportivi di qualsiasi tipo. Detto questo sento come forte ingiustizia quella di vedere il palio di siena come la massima espressione del maltrattamento dei cavalli, non conoscendo minimamente questa manifestazione, il suo protocollo equino, le scuderie dove vengono allevati i cavalli, la vita che fanno prima e dopo la corsa. Non conscendo miminamente Siena, tanto che spesso si banalizza il Palio come un evento sul quale girano soldi, non sapendo che ci vince il Palio PAGA, ovvero non guadagna null’altro che non sia l’ONORE, ma in termini economici perde e non poco. Capisco che è difficile da capire, ed è per questo che chiediamo di capire prima di giudicare. Per quanto riguarda i reati che non esisiterebbero, abbiamo un consorzio di tutela con fior di legali che sanno quando e dove intervenire, che lo hanno gia fatto più volte, se ritengono che esistano danni di immagine o altro al Palio di Siena. I legali fanno il loro mestiere, i giudici decidono come lei certamente ben sa. Cordiali saluti

  • Adriano Casissa


    Alessandro Badini:

    …….. a Siena se un animale viene trovato alle previsite “non negativo” ai controlli antidoping viene automaticamente escluso dalla possibilità di essere ammesso. Questo non avviene in nessun’altro evento italiano dove vengono utilizzati cavalli ai fini agonistici. Nemmeno negli ippodromi statali dove lo stato lucra e dove raramente sentiamo lamentele da parte dei cosiddetti movimenti animalisti nonostante una frequenza di incidenti annuali clamorosamente superiore al palio di Siena……..

    A questo punto mi domando: per quale motivo nessuno denuncia queste attività mentre tutti si scagliano contro il Palio di Siena ?
    Forse perchè nel primo caso ci troviamo davanti alla mafia del gioco d’azzardo legalizzato mentre nel secondo lo Stato non ha interessi economici ?
    Ennesima situazione in cui ci si accanisce contro la più facile delle prede ?

  • Alessandro Badini

    a questo proposito vorrei chiedere alle persone che sono intervenute in questo dibattito se ad esempio sanno che il giorno giovedi 25 agosto all’ippodromo di Livorno 6° corsa, dopo il traguardo il cavallo Argini si è accasciato ed è morto. Nessuno dice niente. Quasi impossibile trovare la notizia in rete. Quando è morto Messi nelle prove del palio del luglio scorso ( dopo 8 anni dall’ultimo decesso a Siena, cavallo Amoroso al palio del 2003) dopo due ore la notizia era sulla home page dei principali quotidiani nazionali e agenzie di stampa. Domanda: ha meno dignità Argini di Messi?

  • Avvocato Roberta Gilli

    L’ambiente delle corse ippiche, è ben deplorevole e fonte di maltrattamenti spesso crudeli. Cavalli messi a correre troppo giovani e in condizioni spesso del tutto inadeguate e irrispettose delle caratteristiche etologiche dell’animale. Il fatto che questi fatti avvengano un pò ovunque purtroppo (come nel cross-country, disciplina di alto rischio per cavallo e cavaliere, nella quale avvenne l’incidente che causò la paralisi a Christopher Reeves) non determina un mal comune mezzo gaudio. Non è corretto certo accanirsi solo contro il Palio: ma anche in esso gli incidenti accadono, è un dato di fatto. Che poi i cavalli siano ben allevati, curati molto meglio che nel resto degli ambienti dell’ippica etc non lo metto minimamente in discussione (se potrò un giorno verrò a vedere di persona con piacere): io però, resto rispettosamente scettica sulla bontà di qualsiasi tipo di competizione ad alto rischio per l’animale, che sia gara di trotto, corsa di galoppo, steeple chase o palio. Il Palio ha maggiore evidenza, certo, ma come ho già sottolineato io stessa ci sono luoghi dove avvengono fatti peggiori, come il terribile Grand National che andrebbe immediatamente abolito, in quanto innegabile maltrattamento. Anch’esso però, ha un forte sostrato culturale, così come eccellenti condizioni di cura dei purosangue impiegati. Peccato che tanta cura si risolva in colli spezzati e polmoni scoppiati.
    Cordialmente
    Avv. Gilli

  • antoni

    ciao a tutti sono di palo del colle prov di bari qui si svolge ogni anno cioè l ultimo giorno di carnevale il palio del viccio una bellissima manifestazione a cavallo di abilità,purtroppo anche qui ci sono persone che frustano i cavalli ma nessuno fà niente come è possibile nonostante le segnalazioni fatte alle varie associazioni protezioni animali,comune di palo del colle compreso il sindaco sono a conoscenze di tutto questo ma fanno finta di niente ci sono anche provocazioni durante la gara ma nessuno vede niente grazie

  • Giuseppe

    Evito di andare a Siena durante il Palio. Semmai giorni dopo. Non mi piace pensare alla morte di animali “costretti” a correre e non consenzienti, ma obbligati, a rischiare la vita. Anche il macellaio è una tradizione ma io evito di arricchirlo con una alimentazione vegetariana. Invece il Palio è imposto a tutto il Mondo, costretto a seguire, addirittura per Tv, i sacrifici che, dall’inizio, dovrebbero essere arrivati a 50. Questo è vero? O quanto scritto da più fonti e giornali è falso? Bene, io non lo so: ma ho visto più volte cavalli contorcersi pieni di paura e dolore sulla pista, coi miei occhi. E a questi credo. Se fossero veri i cinquanta cavalli morti di cui parla la stampa dico questo: cinquanta tragedie passate ignorate, come niente fosse; cinquanta cavalli mandati a rischiare la vita e che poi sono morti. Io, il mio cavallo, non lo manderei mai a correre nella piazza del palio. Se fosse vero che i senesi amano i cavalli e soffrono quando vengono abbattuti non assisterebbero alla loro sofferenza. Io non lo farei. Ma si sa, io sono uno stupido vegetariano che non può capire la bellezza di trecentosessantatre giorni di preparativi. E come tutti gli stupidi, non cambia opinione.
    Giorni dopo vado nella città e sento a pelle le emozioni forti che mi trasmettono, come dal passato, i contradaioli in festa. Percepisco anche la loro sincera commozione e mi commuovi di conseguenza: ma non basta. Non sento i pianti per un cavallo che c’era e non c’è più, un magnifico essere senziente mandato a morte per una festa non sua ma degli uomini. E, se la festa è degli uomini, i cavalli non possono essere coinvolti. La loro vita non è la nostra vita; la loro corsa dovrebbe essere libera in branco senza un fantino sopra e per il percorso da loro scelto. Non una corsa possibilmente mortale disegnata da altri: tanti affascinati e coinvolti da una cultura che, respirata da appena nati, non permette loro di vedere lucidamente gli aspetti forse più nascosti che si celano dietro la morte che quasi ogni anno si ripete.
    Morte irreparabile e senza assoluzione, da qualsiasi lato la si cerchi di vedere.
    Eviterei confronti con la corrida o con il GP di Montecarlo: perché la prima è stata ormai abolita in alcune regioni che hanno capito che era ormai improponibile per evidenti motivi etici; perché il secondo è pericoloso ma a correre il rischio è l’uomo e non un altro essere obbligato a rischiare, senza consenso ma dietro obbligo, la sua vita; direi: chi vuole rischi la sua vita ma non obblighi altri esseri a rischiare la loro.
    A chi dice che togliere il Palio a Siena sarebbe come togliere il Colosseo a Roma, ricordo che il Colosseo è una cosa e incapace di soffrire; un cavallo invece è un essere senziente capace di soffrire. Domanda: vi interessa questa sofferenza?

  • Giuseppe

    Una domanda: sono anni che, quando qualcuno, perlomeno noto, ricordo Zeffirelli o la Ministra Brambilla, per inciso lontana anni luce dalla mia visione politica, criticano il Palio di Siena, i Sindaci in carica minacciano azioni legali. Ma, forse, in Italia, non c’è più libertà d’opinione?
    Perché se così fosse sarebbe triste.

  • Riccardo Corredi (Piancastagnaio)

    nel Palio basterebbe ascoltare di più il saggio “mantellone” Marchetti dell’Aquila che con la sua notevole flemma ha superato qualsiasi controversia paliesca e poi ci si dovrebbe ricordare di più le sagge parole di quelli della Filmic, in particolare di frate Asheur, dove nel Palio x ogni vittoria c’è sempre una sconfitta

  • Riccardo Corredi (Piancastagnaio)

    inoltre la Brambilla, invece di attaccare continuamente il Palio, dovrebbe portarlo come esempio visto che a Siena sono riusciti a debellare anche la penite, una malattia molto pericolosa per i cavalli e per questo volevo ringraziare i dottori Castellani e Fiorini che tanto si sono prodigati per questo

  • Filmic

    Gent.mo signor Corredi grazie x le sue belle parole, un saluto anche al professor Asmiani della clinica Samintinci di Radicondoli