Gioco d’ azzardo e poker online:
libero, vietato o controllato e responsabile ?


poker di cani

poker di cani

Sono sempre stato molto attratto da tutti i tipi di gioco; da bambino ho iniziato presto a conoscere carte, scacchi, dadi e simili.

Alla sera, con mio padre e mia sorella trascorrevo ore tra interminabili sfide a scala 40, mercante in fiera e persino poker.
Avevamo una scatola di legno piena di bellissime fiches che cambiavamo ad inizio partita, con piatti che non superavano mai il migliaio di lire.

I vincitori non incassavano il dovuto, ma devolvevano l’intera somma per l’acquisto di nuovi giochi, inserendo le monete in un porcellino di ceramica con tappo sotto pancia.

Nessuno in famiglia ha mai giocato d’azzardo e le scommesse in denaro non mi emozionano.

Mi chiedo se aver intrapreso un percorso educativo come quello adottato da mio padre durante la nostra infanzia, non abbia contribuito ad evitare la degenerazione alla quale assistiamo oggi, dove moltissime persone si rovinano economicamente.

Qualsiasi pratica, se sfugge di mano può portare al baratro; il gioco, il sesso, l’alcol e persino lo sport.

Lo stato invita a bere ed a giocare responsabilmente ed avverte sulla nocività del fumo, ma non li vieta.

Una sorta di proibizionismo suggerito, un doppio gioco che frutta miliardi e che si aggiunge alla lista delle tante ipocrisie italiane.

Nel mio quartiere in pochi mesi sono stati aperti nuovi  centri scommesse che in breve si sono popolati di accaniti frequentatori.

Ci sono portali dedicati ad esempio al poker online dove ai nuovi giocatori vengono offerti bonus da capogiro per testare la piattaforma prima di decidere se investire denaro.

Tra tutte le formule forse quest’ultima sarebbe maggiormente tracciabile e controllabile mentre le macchinette nei bar e gratta e vinci di ogni sorta, sono impossibili da monitorare.

Addirittura per tentare di arginare i danni, in Inghilterra esiste un programma scolastico di educazione e prevenzione atto ad instradare bambini ed adolescenti verso una corretta visione dell’argomento.

Tutti a lezione di gioco d’azzardo

Il piano è semplice: a partire dai 12 anni, e con programmi più sofisticati dai 14 ai 17, ai ragazzi saranno insegnati i misteri delle corse dei cavalli, dei cani, delle puntate sulle partite di pallone e anche delle combinazioni delle mele e dei fiori sulle slot machine. «Sono necessarie lezioni specifiche per incrementare la loro conoscenza del gioco d’azzardo». Un salto nel futuro. O forse nel buio. Il ministro ombra dell’Educazione, Stephen Twigg, ha sostenuto che «con la crescita esponenziale delle scommesse online, c’è una evidente necessità di dare buoni consigli ai più giovani. Esattamente come si fa per la droga e per l’alcol. Devono avere gli strumenti per affrontare il mondo degli adulti».

FONTE: LA STAMPA

 

Una cosa è certa: il gioco d’azzardo per strada o in rete esiste e chiudere gli occhi non è la soluzione adeguata, esattamente come per la droga e la prostituzione.

Ci sono vuoti legislativi e fiscali che tardano ad essere affrontati prima ancora che chiariti.

Tra il lassismo ed il divieto assoluti esistono sfumature che troppo spesso in questa nazione non riusciamo a visualizzare; prendere posizione è difficile in particolar modo, quando per natura non si vuole scontentare nessuno…..

Cosa ne pensi?