Quando la moglie è in vacanza
Mi sembra ieri il giorno in cui ho scritto il precedente post intitolato Quando la moglie è in vacanza.
Era l’estate del 2008, sono passati quattro anni….
Moglie figli e suocero sono a Diano Marina ed io, ancora una volta a Genova da solo, a sistemare cose in sospeso.
Una città meno deserta che in passato, sotto un sole feroce, immersa nella macaja.
Sono stanco, frastornato, ma in questi primi dieci giorni di solitudine ho avuto tutto il tempo necessario per portare a segno quei mille piccoli “appena ho un attimo lo faccio” accumulati nel tempo.
Quest’anno niente porcate alimentari anzi, attraverso una serena fase tutta tofu / orzo perlato / frutta…
Ovviamente la casa si è trasformata in un cantiere in cui la pistola del silicone riposa a fianco al netbook, in attesa entrambi di essere acchiappati e adoperati, come gli altri mille marchingegni sparsi con razionale disordine.
Blindato nella tana il cancerino Adriano, riceve gli intimi amici con i quali condivide il fresco e ventilato giardino marassino, che ha visto dar luce a mille progetti.
Esco solo se indispensabile, vivendo uno stato di coprifuoco volontario e, a tapparelle abbassate, mi lancio in telefonate fiume con quelle persone che da troppo tempo dovevo sentire senza la fretta di dover fare nulla tranne comunicare.
L’altro giorno ho persino detto: ” sto così bene tappato in casa che mi farei mettere agli arresti domiciliari al posto di qualcuno” ovviamente in cambio di vile denaro…
Mi documento ma non comunico, leggo giornali e seguo tg ma non twitto e aggiorno il blog a regime minimo : ricarico le batterie e consumo zero.
La tele cronaca serale della moglie mi aggiorna sulle evoluzioni acquatiche di Gabriele che a quanto pare nuota senza braccioli !
La prossima settimana però faccio la borsa e prendo quel treno che mi porterà dritto al mare, dove trascorrere alcuni giorni insieme alla mia amata famiglia.
Nel frattempo si pianifica un autunno carico di avvenimenti e opportunità.
buona vacanza Adri..buon confinamento! anche io qui in campagna esco rarissimamente, passo tutto il pomeriggio e la sera seduto al fresco sotto un albero con davanti il notebook a finire i miei progetti retrodatati…l’aria fresca anzi mi stimola..che bellezza!! se questo significa fare il recluso, beh ci metto la firma….