Comunicato stampa IHP
Palio di Siena, massacro legalizzato 3


palio di siena 2012

palio di siena 2012

Anche quest’anno il Palio di Siena torna alla ribalta.

Ennesima corsa di cavalli senza fiato in mezzo ai flash scattati da una folla in delirio.

Come ho sempre ammesso non ho mai assistito al palio e la mia valutazione etico morale è basata esclusivamente sulle informazioni percepite attraverso i media.

Sono vegetariano, credo che gli animali dovrebbero vivere esclusivamente nella natura.

Aggiungo che la stragrande maggioranza dei cani che abitano in città, siano privati delle basilari condizioni igieniche, sanitarie ed affettive, indispensabili per la conduzione di una corretta sopravvivenza.

Che dire quindi di tutti gli altri loro impieghi alimentari, lavorativi, sportivi e simili ?

Gli articoli dedicati alla liceità dell’evento scritti in passato su questo blog, sono diventati teatro di animatissime discussioni tra coloro che chiedono l’abolizione della secolare gara e chi ne difende i valori.

Questa mattina ho ricevuto un comunicato stampa Palio di Siena, massacro legalizzato redatto da IHPA Italian Horse Protection Association che condivido in attesa di eventuali ulteriori contributi in merito.

 

 

Palio di Siena, massacro legalizzato

 

Anche ieri, nella seconda corsa di quest’anno, il palio di Siena ha avuto il suo immancabile incidente ad eccitare gli animi di una folla che ha perso del tutto il senso della misura.

Non si tratta di essere animalisti o contradaioli, non servono le etichette ma serve ragionare su ciò che si sta facendo in nome dello spettacolo. Tutti i discorsi e le polemiche ruotano intorno al mantenere la tradizione, al salvaguardare la cultura. Mai che ci si chieda cos’è un cavallo e quali sono i suoi parametri di benessere. Mai che si ragioni sul perché ancora oggi degli animali che per natura starebbero liberi, al pascolo, in branco e lontani da pericoli vengano scuderizzati, allenati e messi a correre in una bolgia infernale con l’altissimo rischio di infortunarsi e di lasciarci la vita – eventi che a Siena si verificano regolarmente.

palio siena 2012

palio siena 2012

Ieri in Piazza del Campo sei cavalli si sono schiantati alla prima curva. Naturalmente i cronisti RAI e, oggi, le testate locali si sono affrettati a dire che i cavalli stanno bene e che solo uno di loro è ricoverato in clinica per una piccola frattura. Le immagini pubblicate dalla Gazzetta dello Sport invece danno l’idea precisa del gravissimo infortunio di cui è stato vittima Moedi, sacrificato a questa sorta di isteria collettiva.

Le cosiddette rievocazioni storiche sono escluse dall’ambito di applicazione della legge contro il maltrattamento di animali. A ciò aggiungiamo la scarsità di controlli sul benessere fisico e psichico degli animali e sull’utilizzo di eventuali sostanze dopanti, e la totale mancanza di trasparenza sui bilanci e su ciò che avviene dietro le quinte (addirittura Siena ritiene di avere i diritti d’autore sulla manifestazione e quindi su qualunque foto e video fatti anche dai turisti!): questa non è l’immagine di una “sana tradizione” ma di un giro di interessi economici e commerciali di fronte ai quali la sofferenza e morte degli animali vengono obliterati. E’ per questo che in vari Paesi il palio di Siena é stato definito la “corrida italiana”.

Addirittura, per parlare di tradizioni da difendere, nei giorni scorsi si sono scomodati il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri (a cui abbiamo scritto una lettera per chiedere dichiarazioni e interventi legali sul Palio più consoni al suo ruolo) e Vittorio Sgarbi: a loro e ai tanti che parlano di valori culturali chiediamo quanto una tradizione possa essere compatibile con l’assoluta mancanza di rispetto verso esseri senzienti.

La risposta c’è già e proviene dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani e stranieri che sono inorriditi da questo spettacolo: le tradizioni si salvaguardano solo se si sanno evolvere, in linea con la crescita culturale di un popolo. Lodi, Pavia, Mola di Bari, Marostica, Castelfiorentino sono solo alcuni esempi di come ci si possa divertire e mantenere le tradizioni, mutando le caratteristiche dei palii locali per non far soffrire alcuno.

E’ in questa direzione che si andrà sempre di più in futuro, ma nel frattempo è urgentissimo che si giunga a una regolamentazione che non lasci zone d’ombra e che non tolleri più alcun abuso sugli animali.
IHP continua nella sua campagna NOPALIO, lanciata lo scorso anno www.nopalio.it

Sonny Richichi
responsabile organizzativo
IHP Italian Horse Protection association
via Poggio All’Aglione 23
50050 Montaione (FI)
tel +39 0571 69075
fax +39 0571 69518
mob +39 328 6229264
www.horseprotection.it


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3 commenti su “Comunicato stampa IHP
Palio di Siena, massacro legalizzato

  • Sonny Richichi

    Senza in questa sede entrare nel merito di disquisizioni scientifiche, un cavallo è un animale con sue peculiari caratteristiche etologiche, che in contesti come quello del palio di Siena vengono totalmente sovvertite e questo è un dato oggettivo. Una bolgia come quella di Piazza del Campo è l’ultimo posto dove un cavallo starebbe se potesse scegliere…senza contare che i cavalli non conoscono il senso della competizione sportiva né spontaneamente si metterebbero a correre per vedere chi arriva primo, tantomeno in un percorso-trappola come quello di Siena.

    Capisco perfettamente, essendomi confrontato più volte con i Senesi, lo spirito che li anima e l’esaltazione emotiva legata al palio. Mi piacerebbe però che riflettessero sul fatto che tutto ciò appartiene solo a noi umani: i cavalli non provano le stesse sensazioni e vengono messi a fare qualcosa che etologicamente è scorretta e in qualche misura violenta. Perché? Per garantire uno spettacolo.

    Quasi cinquanta cavalli morti in meno di 30 anni. Senza contare i tanti cavalli infortunati seriamente nelle prove, di cui non si è avuta più notizia (cito solo Lillos, Leggenda di Gallura…ma ce ne sono tanti altri).

    Di tutto si può discutere ma occorre anzitutto recuperare il senso della misura e non si può minimizzare su così tante vite sacrificate allo spettacolo. Né serve fare i confronti con quanti cavalli muoiono nell’ippica piuttosto che nei maneggi, giocando a chi ne fa morire di meno. Altrimenti seguendo questo filo logico arriviamo ad accettare la violenza domestica sui bambini dicendo che tanto c’è la pedofilia che può essere peggio…

    Un ultima riflessione:

    La corsa tra rioni a Siena nasce come gara tra i quartieri della cittadina, effettuata con i cavalli del rione stesso cavalcati dal proprietario. Insomma, una vera e propria gara tra i campioni di ogni quartiere. I cavalli erano i cavalli allora utilizzati per lavoro, in genere cavalli da tiro. I fantini erano i proprietari stessi che avevano nel cavallo il loro strumento di sopravvivenza durante tutto l’anno. Il premio, il palio, era appunto una specie di stendardo che andava ad abbellire la chiesa del rione vincitore.

    Quindi rispetto ad oggi avevamo: a) cavalli molto lenti. b) fantini che dipendevano economicamente con le loro famiglie dalla salute del proprio cavallo e quindi stavano ben attenti a cosa facevano: meglio perdere il palio che far danno al cavallo e morire di fame. c) un premio simbolico.

    Adesso abbiamo a) cavalli molto veloci e la cui proprietà e salute non è di interesse per il fantino b) fantini professionisti con ingaggi altissimi c) oltre al premio simbolico, che tutt’ora esiste, il fantino vincitore riceve una somma di denaro dal rione che spesso supera abbondantemente il mezzo milione di euro.

    E’ chiaro, con queste premesse, che i cavalli che ogni anno muoiono al palio di Siena non sono vittime di incidenti. Sono le vittime dell’ingordigia di denaro di tutta l’organizzazione, dal Comune alle “contrade” e ai fantini. Sono le vittime della spettacolarizzazione della corsa. Sono le vittime della antistoricità della corsa. Sono le vittime di una gara che non è più tra rioni ma tra fantini professionisti finanziati da una banca con velleità multinazionali e vittime della scarsa conoscenza storica dei tifosi.

    Non sarebbe il caso di fare una seria riflessione e fare un passo indietro?

  • Emulman

    bel post Adri…ammetto, che le associazioni animaliste hanno ragione a denunciare quel che succede al Palio di Siena..solo che nella frase finale sul video del filmato a 2′:08″ la sparano davvero grossa: “durante gli ultimi 30 anni a Siena almeno un cavallo è stato ucciso ogni secondo di corsa”
    Scusa Adri ma questa è una balla paurosa che solo dei poveri mentecatti ci credono: il Palio dura due minuti al massimo. questo vorrebbe dire che, facendo due palii all’anno ogni anno ci sarebbero stati 240 cavalli morti. Molitplicato per 30 verrebbe fuori la cifra colossale di 7200 cavalli! una vera strage..CHE NON E’ MAI SUCCESSA. Questa frase quindi è stata volutamente messa in giro per spaventare.
    Mio padre quando lavorava era nel dazio (=stangava gli evasori fiscali) ed è andato varie volte a Siena dove è stato invitato pure (per lavorarselo) da vari capitani dei rioni: mi dice spesso che i cavalli di ogni rione sono trattati con ogni cura, hanno una stalla strapiena di paglia e di acqua, ogni giorno li lavano e lisciano. Se purtroppo succede qualcosa tutti i contradaioli piangono, è come aver perso uno di loro e non hanno mai mandato nessun cavallo al macello, ma li sotterranno con tutti gli onori con la presenza di tutto il rione. Loro non vorrebbero che succedesse mai, am qualcuno si lascia andare dalla foga.
    E allora per lo stesso motivo dovremmo abolire l’automobilismo, il motociclismo (vedi il povero Simoncelli o Dan Wheldon nel 2011), ma nessuno ci pensa ad abolirli perchè stavano facendo quel che più gli piaceva fare: correre.